In un sipario di boschi, siepi e campi coltivati, contenuto tra l’abbraccio del Ticino e l’alzaia del Naviglio Grande, sorge una “casa da nobile con giardino” rimasta nella storia come Villa Terzaghi (dal nome dei suoi ultimi proprietari). Uno scenario architettonico nato nelle terre scolpite dal lavoro dei contadini e dalle opere antiche del monachesimo, in un territorio profondamente inciso dalle gesta di antiche battaglie e dalla potenza della natura, che accoglie ora la Cucina d’Autore.

Storia

La villa, appartenuta alla famiglia Cittadini nel XVI secolo, è stata parte di una vasta proprietà con “giardino grande e viali, giardinetto, rustici, case coloniche, orti, pergolato di viti, oratorio privato” ed è passata di lascito in lascito dai Cittadini ai Dugnani, ai Terzaghi, fino alla marchesa Carlotta Terzaghi, morta nubile il 12 agosto 1877.

Fu donata da quest’ultima discendente della nobile casata all’antico istituto delle “Stelline” di Milano (ex monastero delle Benedettine di Santa Maria della Stella trasformato in luogo di accoglienza per le bambine prive di uno o di entrambi i genitori), per le “orfane appartenenti a famiglie povere milanesi, affinché avessero stabile decennale domicilio”.

Villa Terzaghi è stata acquistata dal comune di Robecco sul Naviglio nel 1986. Dopo alterni utilizzi, il 9 ottobre 2019 la villa è rinata grazie all’interessamento di Maestro Martino, l’associazione creata da Carlo Cracco nel 2011.

Ora tra le sue mura viene insegnata l’arte culinaria, promuovendo la cultura del territorio e il Made in Italy.